L’ “Arciconfraternita di Santa Maria Assunta in Cielo e delle Anime del Purgatorio” viene fondata nel 1616 ad opera degli artigiani, per lo più tessitori, del Borgo Grande; nota inizialmente come “Congrega degli Artisti”, verso la fine del “600” assorbe la “Congrega dei Mercanti”, raggiungendo così un considerevole numero di confratelli.
Nel 1749 l’Assemblea dei Confratelli decide di edificare una propria Chiesa; viene così acquistato il blocco di case, cortili e giardini posto tra i locali della Congrega e l’antico ospedale di San Giacomo.
L’edificazione della Chiesa ha inizio nel 1752, sospesa per alcuni mesi a causa di una controversia sorta con il vicino Monastero delle Clarisse di San Giovanni, riprenderà quasi subito e terminerà, con la consacrazione dell’edificio sacro il 2 novembre 1755.
La Chiesa presenta una pianta a navata unica coperta da una volta su cui si aprono 6 lunette (3 per ciascun lato) che inondano di luce l’edificio; lateralmente la navata presenta 6 cappelle (3 per ciascun lato) di scarsa profondità, descritte in un arco in muratura e contenenti altari e statue.
Il transetto, appena accennato, è sormontato da una cupola a calotta ribassata; l’abside, profondo 2 campate, è coperto anch’esso da una volta ed è illuminato da un finestrone posto sulla parete di fondo.
Tutto l’interno, riccamente decorato a stucco, con cornici, modanature, puttini, fregi di varie dimensioni, rispecchia il gusto tardo-barocco ed ha, quale elemento visivamente dominante, il cornicione d’imposta che percorrendo il perimetro interno dell’edificio, avvolge il tutto in un continuum decorativo.
Sulla parete absidale è posto il quadro di Domenico Fazio che rappresenta la Madonna con il Bambino che intercede per le anime del Purgatorio.
Degni di nota, tra l’altro, sono le reliquie di San Feliciano Martire poste in una teca al di sotto dell’altare della cappella sul lato sinistro del transetto e l’ottocentesca statua, riccamente vestita, di Santa Maria Assunta, posta nella nicchia della terza cappella sul lato sinistro della navata.
L’altare maggiore, di pregiatissima fattura marmorea, realizzato nel 1766, completa ed arricchisce la vista prospettica interna.
La facciata principale, configurata su due ordini, con 4 lesene con capitelli corinzi e fregi, rispecchia anch’essa il gusto tardo-barocco ed è sormontata da un timpano che cela il retrostante tetto a due falde. Arretrata rispetto al fronte della cortina dei palazzi del Borgo, in osservanza dell’accordo stipulato nel 1752 con il prospiciente Monastero di San Giovanni, presenta un sagrato pavimentato con i caratteristici blocchetti lapidei che ospita il monumento marmoreo dedicato a “Mamma Lucia”.
Il blocco architettonico è completato dal corpo del campanile, posto sul lato sinistro dell’abside e dall’Oratorio, con i pregiati scranni in legno ottocenteschi, destinato alle assemblee dei Confratelli.
La Chiesa è stata interessata dal sisma del novembre 1980 ed ha riportato numerosi danni. L’intervento di restauro e consolidamento, finanziato dal Provveditorato alle Opere Pubbliche, è stato progettato e diretto dagli architetti Mariano Granata e Angelo Cavaliere.
La conservazione della Chiesa è affidata alla cura ed alla devozione dei Confratelli dell’Arciconfraternita, proprietaria del complesso sacro.
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